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BDSM e benessere psicologico: oltre i pregiudizi

BDSM e benessere psicologico: oltre i pregiudizi

Quante donne (e non solo) hanno fantasticato, almeno una volta, su un uomo “alla Christian Grey”?
La figura del protagonista di 50 sfumature ha portato il BDSM al centro dell’immaginario collettivo, spesso però carico di cliché, giudizi morali e idee distorte.

Le sue pratiche sessuali nel film e nel libro vengono percepite come “estreme” e non per tutti. Ma cosa ci dice davvero la ricerca psicologica su chi pratica BDSM? È davvero sempre il segno di una patologia, oppure può essere una forma di sessualità consapevole e fonte di benessere?

Che cos’è il BDSM (senza pregiudizi)

La sigla BDSM sta per Bondage & Disciplina, Dominazione & Sottomissione, Sadismo & Masochismo.
Si tratta di una pratica erotica complessa, che può includere ruoli, regole, giochi di potere consensuali, esplorazione del piacere attraverso dinamiche di dominanza e sottomissione.

Molto spesso il BDSM viene etichettato frettolosamente come qualcosa di “malato”, “deviato” o legato a disturbi psichici. In realtà, la ricerca scientifica recente racconta una storia diversa: chi pratica BDSM non è automaticamente più disturbato, fragile o problematico degli altri. Anzi.

Nel 2013 due dipartimenti olandesi – il Dipartimento di Psicologia Clinica e il Dipartimento di Metodologie e Statistiche – hanno condotto uno studio per andare oltre il pregiudizio e osservare i dati.

L’obiettivo era semplice ma molto ambizioso: confrontare le caratteristiche psicologiche di chi pratica BDSM con quelle di un gruppo di controllo, cioè persone che non lo praticano, per capire se esistono reali differenze dal punto di vista della personalità e del benessere.

Per farlo, i ricercatori hanno utilizzato questionari standardizzati che misuravano:

  • gli stili di attaccamento,

  • le principali dimensioni della personalità,

  • il livello di benessere soggettivo.

Hanno partecipato in totale 1.336 persone:
902 praticanti BDSM e 434 persone del gruppo di controllo, alle quali è stato chiesto di compilare un questionario online.

I risultati dello studio sono interessanti e, per molti, controintuitivi.

In media, le persone che praticano BDSM risultano:

  • meno nevrotiche,

  • più estroverse,

  • più aperte a nuove esperienze,

  • più coscienziose,

  • e con un livello di benessere soggettivo piuttosto elevato.

In altre parole, il profilo psicologico dei praticanti BDSM – almeno nel campione esaminato – non solo non appare patologico, ma in diversi aspetti risulta persino più equilibrato rispetto al gruppo di controllo.

Questo non significa che il BDSM “cura” qualcosa o che non possano esistere persone con difficoltà psicologiche che lo praticano. Significa però che non è corretto associare automaticamente il BDSM a disturbi mentali.

BDSM: patologia o semplice forma di espressione sessuale?

Alla luce di questi dati, emerge un punto chiave:
il BDSM non è necessariamente espressione di una patologia psicologica.

Per molte persone si tratta di una pratica sessuale consensuale attraverso cui esplorare il piacere, la fiducia e la comunicazione all’interno della relazione.
Come ogni forma di sessualità, può essere sana o problematica a seconda del contesto, delle motivazioni, del consenso e del rispetto reciproco. Ma non è, di per sé, un segnale di “malattia”.

Per questo è importante sospendere il giudizio automatico e distinguere tra ciò che è diverso dalle nostre abitudini e ciò che è realmente dannoso.

Una riflessione aperta

Lo studio del 2013 invita a riconsiderare molte idee preconfezionate sul BDSM e sulle persone che lo praticano.
I dati suggeriscono che, nel campione esaminato, questi individui non solo non presentano maggiore sofferenza psicologica, ma riportano anche buoni livelli di benessere.

Forse la domanda da farsi non è tanto se il BDSM sia “normale” o “strano”, ma quanto siamo disposti ad accettare che la sessualità umana sia varia, complessa e molto più sfaccettata di quanto spesso immaginiamo.

A voi la riflessione.

Leggi anche: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1743609515304471