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Alimentazione

Capire le cause del disturbo alimentare

Dietro ogni disturbo alimentare si nasconde un disagio emotivo profondo, spesso legato al bisogno di controllo, all’autostima fragile o a esperienze di sofferenza relazionale.
Il cibo diventa allora un linguaggio: un modo per esprimere ciò che non si riesce a dire.
Riconoscere le cause psicologiche e simboliche del proprio rapporto con l’alimentazione è il primo passo per affrontare il problema in modo definitivo.
Ogni persona ha una storia diversa, e solo un percorso personalizzato può restituire equilibrio e libertà.

Il percorso terapeutico con la dr.ssa Giancaspero

Dopo anni di studio e di esperienza clinica, la dr.ssa Annamaria Giancaspero, psicologa e sessuologa a Milano, ha sviluppato un metodo di sostegno psicologico e alimentare fondato sulla consapevolezza e sulla gestione del controllo.

Attraverso strategie comportamentali mirate e un lavoro sulla consapevolezza corporea, il percorso aiuta a:
– migliorare il rapporto con il proprio corpo e con il cibo;
– riconoscere e regolare le emozioni che alimentano il disturbo;
– recuperare autostima e fiducia;
– raggiungere un benessere psicofisico stabile e duraturo.

Il trattamento è sempre personalizzato e tiene conto delle caratteristiche individuali, dei vissuti emotivi e delle abitudini quotidiane di ciascuno.

Disturbi alimentari:comprendere e ritrovare equilibrio 

I disturbi alimentari rappresentano oggi una delle problematiche psicologiche in più rapida crescita.
Si tratta di patologie complesse, che evolvono insieme ai cambiamenti sociali e personali e, per questo, richiedono interventi terapeutici specifici e personalizzati.

Nel loro insieme, i disturbi del comportamento alimentare interessano una parte sempre più ampia della popolazione, in particolare adolescenti e giovani adulti.
L’età media di esordio è proprio la piena adolescenza, ma negli ultimi anni si osservano casi anche in età infantile (prima dei 10 anni) e, sempre più spesso, in età adulta, soprattutto in relazione al Binge eating disorder (disturbo da alimentazione incontrollata). 

I principali disturbi del comportamento alimentare

Tra le forme più diffuse si riconoscono:
– Anoressia nervosa: caratterizzata da un controllo rigido dell’alimentazione e un’intensa paura di
  aumentare di peso.
– Bulimia nervosa: alternanza di abbuffate compulsive e comportamenti compensatori (vomito,
  digiuno, attività fisica eccessiva).
– Binge Eating Disorder: episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata, senza condotte
  compensatorie, spesso associati a sensi di colpa e bassa autostima.

Accanto a queste patologie “classiche”, si osservano anche nuove forme di disagio come:
– emotional eating e fame nervosa, in cui il cibo diventa una risposta alle emozioni;
– ortoressia nervosa, ossessione per l’alimentazione “sana”;
– vigoressia, più comune negli uomini, caratterizzata da un’eccessiva attenzione all’aspetto
  muscolare e al corpo perfetto.

Ritrovare il benessere è possibile

Affrontare un disturbo alimentare significa scegliere di prendersi cura di sé, imparando a comprendere il proprio corpo e le proprie emozioni con uno sguardo nuovo.
Nel suo studio di psicologia e sessuologia a Milano, la dr.ssa Giancaspero accompagna ogni persona in un percorso di consapevolezza, equilibrio e libertà.

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Obesità maschile e femminile: comprendere le cause per ritrovare equilibrio

L’obesità, maschile o femminile, è una condizione complessa che coinvolge mente, corpo e relazioni.
Non si tratta soltanto di un problema legato all’alimentazione, ma di un insieme di fattori biologici, psicologici e sociali che si influenzano a vicenda.

Sebbene oggi la parola “dieta” sia parte del linguaggio quotidiano, il numero di persone in sovrappeso o obese è in continua crescita. Le cause sono spesso associate al moderno stile di vita, alla sedentarietà, ma anche a disagi emotivi e difficoltà affettive che portano a cercare nel cibo un conforto immediato.

Le radici psicologiche dell’obesità

Dietro l’obesità si nascondono spesso dinamiche interiori complesse:
– insicurezze profonde;
– ansia o stress cronico;
– relazioni familiari difficili;
– meccanismi di compensazione emotiva legati al cibo.

In molti casi, la difficoltà non è solo “nel mangiare troppo”, ma nel gestire emozioni e bisogni non riconosciuti.
Per questo motivo, ogni percorso di cura realmente efficace deve includere un intervento psicologico che aiuti a comprendere il significato simbolico e affettivo del rapporto con il cibo.

Come intervenire: il ruolo della terapia psicologica

Affrontare l’obesità significa andare oltre la semplice “dieta”.
Serve un percorso che unisca educazione alimentare, lavoro sulla consapevolezza emotiva e strategie comportamentali mirate.

La dr.ssa Annamaria Giancaspero, psicologa e sessuologa a Milano, offre un percorso terapeutico personalizzato per aiutare adulti e adolescenti a:
– comprendere le cause psicologiche del sovrappeso;
– sviluppare un rapporto più sano con il cibo e con il proprio corpo;
– imparare a volersi bene e mantenere nel tempo i risultati raggiunti.

La terapia diventa così uno spazio protetto in cui riconoscersi, accettarsi e cambiare, passo dopo passo.

Cos’è l’obesità e come riconoscerla

L’obesità viene definita come un accumulo eccessivo di tessuto adiposo che compromette la salute e il benessere generale.
Nel caso dei bambini e dei preadolescenti, oltre alla scarsa attività fisica, anche l’ambiente familiare e il modello alimentare domestico giocano un ruolo determinante nello sviluppo del sovrappeso.

Imparare a riconoscere i segnali precoci di squilibrio e intervenire in modo tempestivo è essenziale per prevenire conseguenze più gravi.

Le conseguenze dell’obesità e del sovrappeso

Il sovrappeso grave rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di patologie croniche come:
– diabete di tipo 2,
– ipertensione,
– malattie cardiache e respiratorie,
– alcune forme di cancro,
   oltre al rischio di morte precoce.
Queste condizioni, tuttavia, sono ampiamente prevenibili attraverso un percorso consapevole che combini educazione alimentare, cambiamenti nello stile di vita e sostegno psicologico.

Ritrovare benessere e fiducia in se stessi

L’obesità può essere superata.
Con il giusto supporto, ogni persona può imparare a conoscersi, gestire le emozioni e ricostruire un equilibrio stabile tra mente, corpo e desideri.
Nel suo studio di psicologia e sessuologia a Milano, la dr.ssa Giancaspero accompagna uomini e donne in un percorso di rinascita, dove il cambiamento inizia dal prendersi cura di sé.

Sintomi e caratteristiche cliniche dell’anoressia

L’anoressia nervosa si riconosce attraverso un insieme di sintomi che toccano sia la sfera fisica che quella psicologica.
Tra i principali indicatori clinici:
paura intensa di aumentare di peso, anche quando il corpo è già sottopeso;
alterazione dell’immagine corporea, con percezione distorta della propria
  forma fisica;
comportamenti di controllo costanti su alimentazione, peso e attività fisica;
assenza del ciclo mestruale per almeno tre mesi consecutivi nelle donne;
difficoltà a riconoscere i propri bisogni corporei ed emotivi.

L’anoressia può portare a gravi conseguenze fisiche e psicologiche, ma intervenire tempestivamente permette un recupero completo.

Il percorso terapeutico con la dr.ssa Giancaspero

Affrontare l’anoressia richiede un approccio integrato e personalizzato, che unisca sostegno psicologico, educazione alimentare e coinvolgimento familiare.

La dr.ssa Annamaria Giancaspero, psicologa e sessuologa a Milano, accompagna adolescenti, adulti e famiglie in percorsi terapeutici mirati che aiutano a:
– comprendere le origini emotive e relazionali del disturbo;
– ristabilire un rapporto positivo con il cibo e con il corpo;
– riconoscere e gestire le emozioni in modo sano;
– recuperare fiducia e autonomia.

Il coinvolgimento dei familiari è spesso fondamentale: creare un contesto di comprensione e sostegno facilita il processo di guarigione.

L’anoressia nervosa: : comprendere il disturbo per tornare ad ascoltare il corpo

L’anoressia nervosa è uno dei principali disturbi del comportamento alimentare (DCA), insieme alla bulimia nervosa e al binge eating disorder (BED), come definito dal DSM-5-TR (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).
Si manifesta prevalentemente nei paesi industrializzati e colpisce soprattutto adolescenti e giovani adulti, con una maggior incidenza nel sesso femminile, anche se negli ultimi anni sono in aumento i casi maschili.

L’anoressia non riguarda solo il rapporto con il cibo: è un disturbo complesso che coinvolge identità, autostima e percezione di sé.
Dietro la restrizione alimentare si nasconde spesso un profondo bisogno di controllo, di perfezione o di riconoscimento, che trova espressione nel corpo.

Come e perché può svilupparsi l’anoressia

Spesso il disturbo nasce da una dieta apparentemente innocua, intrapresa per modificare il proprio corpo o per aderire a modelli estetici e sociali irrealistici.
A questo si aggiungono fattori emotivi e relazionali, come:
– eventi stressanti o cambiamenti significativi nella vita;
– difficoltà familiari o relazionali;
– insicurezza personale e bisogno di approvazione.

Col tempo, la restrizione alimentare diventa una strategia di controllo che, invece di dare sicurezza, alimenta un circolo di isolamento e sofferenza.

Ricominciare dal corpo, con consapevolezza

L’anoressia non è una scelta, ma un segnale di disagio che merita ascolto e attenzione.
Con un percorso terapeutico mirato e una guida professionale, è possibile ritrovare equilibrio, nutrire la mente e il corpo e riconciliarsi con la propria immagine.

Nel suo studio di psicologia e sessuologia a Milano, la dr.ssa Giancaspero offre un aiuto concreto a chi desidera tornare a sentirsi libero, sereno e in armonia con se stesso.

La bulimia nervosa: rompere il ciclo delle abbuffate e ritrovare controllo

La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) complesso, caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate compulsive, seguiti da comportamenti di compensazione come vomito autoindotto, digiuno, uso eccessivo di lassativi o esercizio fisico intenso.

A differenza dell’anoressia, in cui prevale il rifiuto del cibo e la restrizione alimentare estrema, la bulimia si manifesta in un alternarsi di perdita e ricerca di controllo, spesso accompagnata da vergogna, senso di colpa e disagio emotivo profondo.

Come si manifesta la bulimia

Le persone affette da bulimia vivono un rapporto conflittuale con il cibo: durante le abbuffate ingeriscono grandi quantità di alimenti, spesso ipercalorici, in poco tempo e in modo incontrollato.
Questi episodi possono avvenire in segreto o durante la notte, seguiti da un forte senso di colpa e da tentativi di “rimediare” attraverso comportamenti dannosi.

Sul piano psicologico, la bulimia si accompagna frequentemente a:
– ansia e pensieri ossessivi legati al peso e all’immagine corporea;
– umore depresso o altalenante;
– difficoltà relazionali e bassa autostima;
– paura del giudizio e isolamento sociale.

Come affrontare la bulimia

Affrontare la bulimia richiede un percorso terapeutico graduale e personalizzato, che unisca educazione alimentare, psicoterapia e lavoro sulla consapevolezza emotiva.
La dr.ssa Annamaria Giancaspero, psicologa e sessuologa, propone un trattamento che aiuta la persona a:
– comprendere le cause profonde del disturbo;
– migliorare il rapporto con il cibo e con il corpo;
– riconoscere e gestire le emozioni in modo equilibrato;
– recuperare autostima e senso di controllo.

Il percorso si basa su un approccio empatico, scientificamente fondato e rispettoso dei tempi individuali, con l’obiettivo di ristabilire un equilibrio psicofisico stabile e duraturo.

Le cause della bulimia

Le origini del disturbo sono multifattoriali.
Alla base possono esserci fattori emotivi, familiari e sociali, come:
– ansia e stress cronico;
– esperienze traumatiche o difficoltà relazionali;
– ambiente familiare ipercritico o disfunzionale;
– pressione culturale e modelli estetici irraggiungibili.

Spesso la bulimia rappresenta una strategia di compensazione: il cibo diventa un modo per gestire emozioni difficili o per riempire un vuoto interiore, generando un circolo vizioso tra perdita di controllo e senso di colpa.

Ritrovare equilibrio e serenità

Uscire dalla bulimia è possibile.
Attraverso il sostegno psicologico e un lavoro costante sulla consapevolezza, è possibile riconoscere il proprio valore, imparare ad ascoltare il corpo e vivere un rapporto sano con il cibo.

Nel suo studio, la dr.ssa Giancaspero accompagna ogni persona in un percorso di cura, crescita e rinascita, verso una vita più libera e serena.

Binge Eating Disorder (BED): comprendere e gestire l’alimentazione incontrollata

Tra i disturbi del comportamento alimentare, il Binge Eating Disorder (BED), o disturbo da alimentazione incontrollata, è oggi uno dei più diffusi.
A differenza della bulimia nervosa, chi ne soffre vive episodi ricorrenti di abbuffate compulsive, ma non ricorre a comportamenti di compensazione come vomito, digiuno o uso di lassativi.
Questo porta spesso a un progressivo aumento del peso corporeo e, nei casi più gravi, all’obesità.

Il disturbo è caratterizzato da una perdita di controllo durante l’alimentazione, seguita da vergogna, senso di colpa e frustrazione, elementi che rinforzano il circolo vizioso dell’abbuffata.
Se non trattato adeguatamente, il Binge Eating può compromettere il benessere psicologico e fisico, favorendo l’insorgenza di altre patologie croniche come diabete, ipertensione e disturbi dell’umore.

Come riconoscere il Binge Eating Disorder

Le persone che soffrono di BED tendono a:
– mangiare grandi quantità di cibo in poco tempo, spesso da sole o di
  nascosto;
– continuare a mangiare anche in assenza di fame fisica;
– provare disgusto o senso di colpa dopo l’abbuffata;
– alternare periodi di restrizione a episodi di perdita di controllo;
– vivere un rapporto conflittuale con il corpo e con la propria immagine.

Il disturbo può manifestarsi in adolescenza o in età adulta, colpendo sia uomini che donne, spesso in relazione a stress, insicurezza, ansia o disagio emotivo.

Le cause del Binge Eating

Le origini del disturbo da alimentazione incontrollata sono multifattoriali:
– fattori emotivi (stress, ansia, traumi, solitudine);
– fattori relazionali (dinamiche familiari difficili, relazioni disfunzionali);
– fattori biologici e ambientali (abitudini alimentari scorrette, sedentarietà).

Spesso il cibo diventa un mezzo per colmare un vuoto emotivo o per gestire stati d’animo difficili, trasformandosi in un rifugio che, a lungo andare, alimenta ulteriore disagio.

binge eating disorder

Il percorso terapeutico con la dr.ssa Giancaspero

Affrontare il Binge Eating Disorder richiede un intervento personalizzato e multidisciplinare, che integri sostegno psicologico, educazione alimentare e consapevolezza emotiva.

La dr.ssa Annamaria Giancaspero, psicologa e sessuologa a Milano, accompagna adulti e adolescenti in un percorso di cura e consapevolezza, mirato a:
– comprendere le cause profonde del disturbo;
– interrompere il ciclo di abbuffata e senso di colpa;
– migliorare il rapporto con il cibo e con il proprio corpo;
– sviluppare strategie comportamentali sane e durature.

L’obiettivo è ritrovare equilibrio e libertà emotiva, imparando a riconoscere e gestire i propri bisogni reali.

Ritrovare un rapporto sereno con il cibo

Il cibo non deve essere un nemico, ma una parte naturale della vita.
Con un percorso terapeutico mirato, è possibile imparare a mangiare in modo consapevole, ad ascoltare il proprio corpo e a nutrire anche la mente e le emozioni.
Nel suo studio, la dr.ssa Giancaspero aiuta ogni persona a riconquistare il controllo, la fiducia e il benessere psicofisico.

Il metodo AG. O
un percorso comportamentale per ritrovare equilibrio e consapevolezza

La dr.ssa Annamaria Giancaspero, psicologa e sessuologa a Milano, ha ideato il metodo AG.0, un approccio operativo e comportamentale pensato per aiutare chi soffre di disturbi alimentari o vive un rapporto difficile con il cibo e con il proprio corpo.

Il metodo nasce da anni di ricerca, osservazione clinica e ascolto di persone che, come te, desiderano comprendere il significato profondo del proprio comportamento alimentare.
AG.0 è un percorso di consapevolezza e cambiamento, che aiuta a costruire un nuovo equilibrio tra mente, corpo ed emozioni.

A chi si rivolge il metodo AG.0

Questo percorso è rivolto a te se:
– ti capita di svegliarti di notte con il bisogno di mangiare
  qualcosa per riaddormentarti;
eviti di mangiare in compagnia, ma ti abbuffi quando sei solo;
– provi paura o disagio nel pesarti, nel guardarti allo specchio o
  nel farti fotografare;
– dici “Io mi piaccio così”, ma dentro senti che è un modo per
  proteggerti dalla delusione o dalla paura di fallire;
– vivi l’alimentazione come un terreno di lotta, colpa o
  compensazione, anziché come nutrimento e piacere
  consapevole.

Il metodo AG.0 ti aiuta a riconoscere i significati nascosti dietro il rapporto con il cibo, trasformando il modo in cui ti percepisci e ti nutri nel corpo e nella mente.

Cosa rende unico il metodo AG.0

L’idea alla base del metodo è semplice ma rivoluzionaria:

L’alimentazione non riguarda solo il cibo. È un linguaggio attraverso cui comunichiamo emozioni, desideri, paure e bisogni non espressi.

Il percorso AG.0 unisce approccio psicologico, comportamentale e psiconutrizionale per:
– riconoscere le cause emotive del comportamento alimentare
  scorretto;
– gestire il bisogno di controllo e i meccanismi automatici legati al
  cibo;
– migliorare la consapevolezza del corpo e delle proprie
  sensazioni;
– imparare a nutrirsi con equilibrio, senza rinunce e senza sensi
  di colpa.

Non si tratta di una “dieta”, ma di un percorso di trasformazione personale, volto a ristabilire una relazione autentica e serena con il proprio corpo.

Il significato dietro l’alimentazione

Dietro ogni comportamento alimentare si nasconde un mondo fatto di emozioni, paure, desideri e bisogni.
Mangiare troppo, troppo poco o in modo disordinato non è solo una questione di forza di volontà: è un messaggio del corpo e della mente che chiede di essere ascoltato.

Il metodo AG.0 nasce per dare voce a quel messaggio, aiutandoti a scoprire cosa si cela dietro l’alimentazione e a ritrovare una libertà che non dipende più dal cibo, ma da te.

Ritrovare libertà e benessere

Intraprendere il percorso AG.0 significa scegliere di conoscersi davvero.
Con la guida della dr.ssa Giancaspero, potrai comprendere le radici del tuo disagio e costruire un nuovo equilibrio, fatto di consapevolezza, accettazione e cura di sé.

Il primo passo è semplice: iniziare ad ascoltare te stesso, senza giudizio.
Da lì nasce il cambiamento.

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Alimentalmente:  percorso clinico individuale di riabilitazione psico-alimentare

Alimentalmente è il percorso della dr.ssa Annamaria Giancaspero, psicologa clinica e sessuologa a Milano, pensato per chi vive un rapporto altalenante con il cibo e desidera strumenti concreti per ritrovare equilibrio, prevenire ricadute e consolidare il cambiamento.

Per chi è pensato

Alimentalmente è indicato quando:
– il rapporto con il cibo è instabile e si teme una
  ricaduta;
– servono strategie pratiche per raggiungere
  obiettivi realistici;
– c’è fatica a sentirsi in sintonia con il corpo e con
   la propria immagine;
– pensieri ricorrenti e stress influenzano abitudini
  e scelte alimentari;
– si avverte il bisogno di chiarire che cosa accade
  e come uscirne con un supporto professionale.

In cosa consiste il percorso

1) Valutazione psicologica iniziale

Colloquio clinico e anamnesi approfondita, con eventuali test psicodiagnostici, per esplorare fattori psicologici, affettivi e relazionali che influenzano l’alimentazione.

2) Analisi delle abitudini alimentari e dello stile di vita

Individuazione delle cause del problema, dei trigger e dei fattori che lo mantengono nel tempo (routine, contesto sociale, gestione dello stress).

3) Definizione degli obiettivi e motivazione

Colloquio motivazionale per chiarire obiettivi specifici e realistici. Si costruisce un piano operativo con strategie comportamentali per migliorare il rapporto con il cibo e con il corpo.

4) Intervento personalizzato e strumenti pratici

– Tecniche di autoregolarazione emotiva e
  gestione delle abbuffate/impulsi.
– Psicoeducazione alimentare per aumentare
  consapevolezza e autonomia.
– Supporto con strumenti digitali (app/diari),
  incontri individuali e, quando utile, di gruppo.

Obiettivi del trattamento

– Incrementare autostima, motivazione e senso di
  autoefficacia.
– Ridurre i comportamenti disfunzionali e
  rafforzare le abilità di coping.
– Favorire consapevolezza alimentare stabile e
  scelte più in linea con i propri bisogni.
– Migliorare la relazione con il corpo e la qualità
  della vita.

Durata e frequenza

Il percorso standard dura 3 mesi con incontri quindicinali. La cadenza può essere adattata alle esigenze personali e cliniche.

Domande guida (per iniziare con chiarezza)

– Quali pensieri influenzano oggi le tue abitudini
  alimentari?
– Come reagisci allo stress e come questo impatta
  sul cibo?
– Che relazione hai con il tuo corpo e con
  l’immagine di te?
– Di quali strumenti pratici hai davvero bisogno in
  questo momento?

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