Bulimia e Anoressia: i rischi fisici e psicologici dei disturbi alimentari

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano una delle sfide psicologiche più complesse del nostro tempo. Non si tratta solo di una questione di cibo o peso, ma di un disagio profondo che coinvolge identità, emozioni e relazioni.
Tra le forme più note troviamo l’anoressia nervosa (AN) e la bulimia nervosa (BN), disturbi che condividono una sofferenza comune: la perdita di equilibrio tra mente e corpo.
Negli ultimi anni la ricerca ha evidenziato il ruolo cruciale dei processi neuropsicologici e affettivi nel mantenimento di questi disturbi. Da qui nasce la necessità di un approccio terapeutico integrato, come il metodo AG.O, sviluppato dalla Dott.ssa Annamaria Giancaspero.
Il metodo AG.O: accogliere, guidare, orientare
Il metodo AG.O — acronimo di Accogliere, Guidare, Orientare — rappresenta un percorso clinico che unisce ascolto empatico, intervento psicologico mirato e rieducazione emotiva.
L’obiettivo è quello di aiutare la persona a:
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riconoscere il proprio disagio e i bisogni sottostanti;
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imparare a leggere le emozioni e i segnali corporei;
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ritrovare un rapporto sano con sé e con il cibo;
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sviluppare nuove modalità di autoregolazione e di relazione con gli altri.
Questo approccio integra psicologia clinica, sessuologia e neuropsicologia, offrendo uno spazio di cura che considera la persona nella sua interezza: corpo, mente e affettività.
Cosa succede nella mente: il profilo neuropsicologico a rischio
Le ricerche scientifiche hanno individuato, nei disturbi alimentari, alcune caratteristiche cognitive comuni che costituiscono un profilo neuropsicologico a rischio.
Tra queste:
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rigidità di pensiero, ovvero difficoltà a cambiare prospettiva;
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perseverazione, la tendenza a ripetere schemi mentali e comportamentali disfunzionali;
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disturbi dell’attenzione e incoerenza decisionale;
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difficoltà di regolazione emotiva e impulsività.
Queste caratteristiche non sono “colpe” del soggetto, ma espressioni di un funzionamento cognitivo disorganizzato dovuto allo stress, alla malnutrizione e a meccanismi di difesa interiorizzati.
Alessitimia: quando le emozioni restano senza nome
Molte persone che soffrono di bulimia o anoressia manifestano alessitimia, cioè la difficoltà a identificare e descrivere le proprie emozioni.
Questo ostacola la capacità di regolare gli stati interni e porta a usare il corpo come mezzo di comunicazione del disagio.
Il metodo AG.O lavora proprio su questa dimensione, aiutando la persona a dare parole alle sensazioni, a riconoscere ciò che sente e a costruire un linguaggio emotivo nuovo, non più basato sul controllo o sulla negazione.
I rischi fisici e psicologici
Rischi fisici
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Malnutrizione e squilibri elettrolitici.
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Problemi cardiovascolari e ormonali.
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Danni a fegato, reni e apparato gastrointestinale.
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Osteoporosi, amenorrea e fragilità muscolare.
Rischi psicologici e relazionali
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Ansia, depressione e perdita dell’autostima.
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Isolamento sociale e difficoltà affettive.
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Pensieri ossessivi su corpo e controllo.
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Difficoltà di concentrazione e distacco emotivo.
Il disagio non riguarda solo il corpo, ma l’intera esperienza identitaria della persona, che spesso perde la capacità di provare piacere, curiosità e connessione con sé e con gli altri.
Un disturbo che parla di relazioni
I disturbi alimentari nascono e si mantengono spesso nel terreno delle relazioni.
Anoressia e bulimia sono tentativi estremi di ristabilire un controllo emotivo quando la vita interiore appare caotica o dolorosa.
Il lavoro terapeutico secondo il metodo AG.O mira a ripristinare la relazione sana con se stessi e con il proprio mondo emotivo, prima ancora che con il cibo.
Solo attraverso questa riconnessione è possibile una vera guarigione, che non si limiti ai sintomi, ma coinvolga la persona nella sua totalità.
Box “In pratica”: cosa fare se sospetti un DCA
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Osserva il tuo rapporto con il cibo e con il corpo, senza giudizio.
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Nota se il controllo o la rinuncia sono diventati una fonte di sicurezza.
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Non minimizzare: anche piccoli segnali meritano ascolto.
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Parla con un professionista: chiedere aiuto è un gesto di forza, non di debolezza.
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Ricorda che la guarigione è un processo, non una prova da superare.
I disturbi alimentari come anoressia e bulimia sono sofferenze profonde dell’identità emotiva, che non possono essere affrontate solo con la forza di volontà.
Serve un percorso di cura che accompagni, sostenga e orienti la persona nel suo cammino verso un equilibrio nuovo.
Il metodo AG.O nasce proprio da questa visione: accogliere la storia, guidare la consapevolezza, orientare verso la libertà interiore.
Se stai vivendo un rapporto difficile con il cibo o con il tuo corpo, non restare sola.
Con il metodo AG.O puoi intraprendere un percorso di consapevolezza e cambiamento profondo, ritrovando armonia tra mente, corpo ed emozioni.
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